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MERCATO COSTRUZIONI: IN 3 ANNI QUASI RECUPERATI I LIVELLI PER CRISI MA IL 2024 E' UN INCOGNITA

Con il 2023 si chiude un triennio di crescita con livelli produttivi del +5% anche grazie ai bonus edilizi e alle opere pubbliche. Ma la fine del Superbonus, della cessione del credito, degli investimenti in efficienza e i grandi cantieri fermi del PNRR sono un punto interrogativo per il 2024.

Dal 2021 ad oggi il mercato delle costruzioni è riuscito a recuperare ben 75 miliardi di euro dei 92 mld persi tra il 2008 e il 2020 a causa della crisi economica. Un recupero pari a circa l’80% dell’investimento perso negli anni precedenti, ed al quale hanno certamente contribuito i bonus edilizi.

Sono i dati forniti da Ance nel loro osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni 2024, presentati e pubblicati di recente a fornire questo quadro.

L’analisi sul mercato delle costruzioni presentata dal Centro Studi dell’Associazione Costruttori, conferma per il 2023 un aumento del + 5% in termini reali degli investimenti seguendo la scia positiva degli ultimi tre anni. Nel 2021-2022 l’edilizia ha contribuito a circa un terzo della crescita del Pil (+12,3%). Il 50% se si considera anche tutta la sua filiera. La crescita è dovuta in particolar modo agli investimenti nelle riqualificazioni abitative, stimolata dagli incentivi fiscali, oltre che dal settore delle opere pubbliche con PNRR e fondi strutturali in testa.  

Nel 2023 i Bonus edilizi hanno infatti generato lavori per oltre 80 miliardi di cui 44 miliardi solo grazie al Superbonus, permettendo al solo comparto delle abitazioni (nuove e ristrutturare) di crescere dello 0,7%. Ma l’anno che si è appena concluso deve i suoi risultati positivi anche alle opere pubbliche, cresciute del 18% rispetto agli anni precedenti, di cui gran parte del merito va al PNRR ed ai fondi UE. A fare la differenza però, sono stati i Comuni che hanno aumentato la propria spesa negli investimenti pubblici, passando dai 13,2 mld del 2022, ai 18,6 miliardi del 2023 (+41%).

Purtroppo però, secondo l'osservatorio, la tendenza positiva verrà progressivamente a scemare già dal 2024 in assenza di un quadro di incentivi chiari e tenuto conto della fine del superbonus.

Qui tutti i dati completi: Osservatorio congiunturale 2024   

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